un rapido sguardo alle visioni di novembre 2021 tra recuperi tardivi e vecchi titoli
I See You - Adam Randall, 2019
Semina inquietudini e dubbi nella prima parte, li scioglie nella seconda creando un diverso panorama di tensione su una nuova prospettiva. I See You si gioca un’idea insolita, ma ha una regia non sempre curata e attori che traballano (Helen Hunt negativa). Alla fine interessante.
Squid Game [s01] - Hwang Dong-hyuk, 2021
Disturbante, spiazzante, inquietante, la visione di Squid Game insinua l’esistenza di un perverso confine tra bene e male.
Superando l’impatto di quell’ overacting che è proprio della cinematografia di certe latitudini, ci immergiamo in un mondo che ha raggiunto il culmine della perversione del liberismo capitalista, che mescola realismo e distopia a breve termine.
Squid Game invischia la coscienza con quel retrogusto di melassa acida che ci piace e ci disgusta al tempo stesso, che corre lungo il piano sempre più inclinato di un filo sottile, una corda d’acciaio che via via si fa più lasca e oscillante, un gioco estremo che fa collassare certezze, buoni propositi, umanità, solidarietà, valori. Dove siamo collocati noi, quale risultanza sull’asse cartesiano fra istinto di sopravvivenza ed etica?
Lo schema di gioco (il meccanismo è spiegato attraverso il ricorso a un bianconero evocativo e atemporale che può essere il gioco di strada di più generazioni) infantile e brutalmente dicotomico: premio/condanna, l’inserimento dei jingle ossessivi e ripetitivi, il counter della decimazione in corso, il meccanismo labirintico ad orologeria, le evocazioni estetiche, il focus su alcuni personaggi iconici e disperati, la tensione del whodunit, concorrono uniformemente, con una semplicità didascalica che aggiunge anziché togliere, a una creazione che elabora differenti livelli narrativi e piani significanti. Guardare l’abisso è sempre pericoloso. Non solo per la difficoltà di restarne fuori, ma per la sensazione di vedere riflesso in quello specchio oscuro un’immagine che ci torna odiosamente familiare.
Elena Pacca
Squid Game [s01] - Hwang Dong-hyuk, 2021
Squid Game vince facile grazie un soggetto intrigante, mostrando la coda nei punti in cui viene meno il gioco. Nonostante una regia non raffinata, la storia ha ritmo ed è abbastanza bilanciata, risultando persino vincente a tratti per trovate e tempi. Saccheggia qua e là.
Brivido caldo - Lawrence Kasdan, 1981
Noir di grana grossa nella prima parte, ingrana nella seconda per collocarsi perfettamente nel genere in chiusura. Le interpretazioni non ispirate affossano il ritmo, che vince grazie al soggetto e al bel tema di John Barry. Meglio i personaggi minori.
Black Summer [s02] - Karl Schaefer & John Hyams, 2021
La seconda stagione di Black Summer riduce i silenzi ispirati, conserva il tema della sopravvivenza, ma incrementa l’azione. E diventa tutto uno scappa-scappa, spara-spara, mordi-mordi, muori-muori con un po’ di frammentazioni temporali se no Nolan si offende. Inutile.
Il pensionante - Alfred Hitchcock, 1927
Compendio di tutte le tematiche e ossessioni che Hitchcock svilupperà nei titoli più famosi: le donne (bionde), il feticismo, il culto dell’immagine, la morbosità, il depistaggio, il mistero, il tema del “wrong man”. Sicuramente un must per l’epoca, oggi vale soprattutto come saggio di studio per appassionati del regista e cinefili tout court.
Il vaso di Pandora - Georg Wilhelm Pabst, 1929
Incredibile modernità narrativa ne Il vaso di Pandora di Pabst, precipizio all’inferno di un nugolo di anime attorno a un’unica, tra le quali difficile è individuarne il caronte, e il confine fra vittima e colpevole è abilmente sfocato. Grandi attori e un finale amaro pieno di solitudine.