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Tina Modotti

Tina Modotti

Un corso tra storia dell’arte, scrittura, lettura a voce alta, biofiction e improvvisazione

Il corso, diviso in tre lezioni, sarà prima di tutto un esercizio.
Figlia di operai e nata a Udine nel 1896, all’anagrafe Assunta Adelaide Luigia Saltarini Modotti, meglio conosciuta come Tina Modotti, dal Friuli si imbarca per raggiungere il padre già migrato a San Francisco, negli Stati Uniti. Ha vissuto un’infanzia italiana segnata dalla povertà, dalla malattia e dal duro lavoro in fabbrica. Ha diciassette anni e in una manciata di anni diventerà modella, attrice del cinema muto, per poi intraprendere la lotta politica, militando tra le fila del partito comunista e unendo a questa determinante passione, amori sempre più travagliati. È in America che Tina si avvicina alla fotografia, è con questo filtro che leggerà la società che ha di fronte, sapendo raccontare i grandi contrasti del paese che sceglierà come patria d’elezione, ovvero il Messico definito “rinato”. Sono gli anni post-rivoluzione, importanti cambiamenti sociali sono in atto e Tina è pronta a fotografarli.

A proposito di Tina Modotti, Pablo Neruda scrisse:
Sorella, tu non dormi, no, non dormi:
forse il tuo cuore sente crescere la rosa
di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa.
Riposa dolcemente sorella.
La nuova rosa è tua, la nuova terra è tua:
ti sei messa una nuova veste di semente profonda
e il tuo soave silenzio si colma di radici.
Non dormirai invano, sorella.
La breve esistenza di Tina Modotti, a soli 46 anni viene trovata morta all’interno di un taxi, non passò indifferente alla Storia. Con lei nasce il genere fotografico del reportage, è la fotografia a raccontare la transizione sociale. Oggi, eccezionali media internazionali si avvalgono di questo genere per condensare in prima pagina una “foto-notizia”, il cui significato, per il lettore, è immediato. All’epoca segnò un vero cambio di rotta. Le fotografie di Tina Modotti ritraggono donne, contadini, fragili, pueblos polverosi in cui l’avvicendamento politico sembra non essere mai arrivato. I suoi scatti testimoniano una muta realtà insofferente, un collasso del tempo, uno squarcio immobile.
In questo corso, partiremo dagli scatti fotografici più celebri di Tina Modotti per conoscerne il personaggio e i retroscena storici, gli scandali e la passione che li contestualizzano. Leggeremo pagine della letteratura dedicate ai suoi amori e all’impegno sociale, l’ambivalenza con cui si contraddistinguono gli anni brevi della sua vita. Il suo nome si è intrecciato per sempre a quello di altri personaggi controversi della storia americana come Edward Weston, Diego Rivera, Frida Kahlo e Julio Antonio Mella. Sogni, avanguardie e grandi amori, questo corso sarà sotto il segno dell’avventura intesa come senso della scoperta, quella di una donna discussa e contrastata, determinata e irreversibilmente in anticipo sulla Storia.

Paola Zoppi

Giornalista e consulente culturale, Paola Zoppi si è occupata, sin da giovanissima, di organizzazione di eventi culturali e di promozione editoriale. Appassionata di libri e di arte, ha curato i festival Autori in vetta e LibrInTerra; conduce I libri del mercoledì su Radio Proposta Aosta e collabora con alcune testate culturali. Nel 2017 a causa di un evento che la colpisce profondamente, si avvicina alla figura di Frida Kahlo. Leggere, studiare e scrivere sulla sua opera ha avuto un effetto taumaturgico su di lei e qualcosa, piano piano, ha preso forma. Ha ideato una prima reading, “Io ti chiamo Frida”, in cui il ritratto della pittrice emerge dalle pagine di letteratura e saggistica che hanno fantasticato sulla sua vita. Questo le ha permesso di studiare ancora più in profondità il personaggio di Frida e costruire intorno a lei, agli eventi che hanno segnato la sua vita, ad alcune delle sue opere più significative, un esercizio. Da qui i focus del suo corso: conoscere, immedesimarsi e continuare a immaginare.

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