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Versi Giapponesi

Versi Giapponesi

Un avvicinamento in 5 passi al mondo letterario e contemporaneo del Giappone

Come una tanka scritto apposta per i partecipanti al corso, Versi Giapponesi non tratta della poesia classica nipponica ma propone un avvicinamento in cinque passi al mondo letterario e contemporaneo del Giappone.

Primo Incontro: Un tatami tutto per sè. Non si può intraprendere il percorso senza riferirsi all’inizio vero e proprio di quello che definiamo essere il “romanzo” e la “narrativa”, forme che nella “Terra dei Kami” si devono a donne di nobile famiglia che negli anni centrali del periodo Heian (794-1185 il nome dalla capitale del tempo, Heian-kyo, l’attuale Kyoto) muovendo il pennello intriso d’inchiostro su preziosa carta, cominciarono a raccontare il mondo di cui erano protagoniste. Immaginiamo di tornare indietro nel tempo appositamente per incontrare alcune signore del Giappone di 1000 anni fa, delle quali ho letto e ricercato con passione. E andiamo a dialogare con la dama di Sarashina, Izuki Shikibu, Murasaki Shikibu e Sei Shonagōn, fra tutte quella da me preferita e spiego il perchè…

Secondo Incontro: Quando inizia la letteratura moderna in Giappone? Fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento il Giappone subisce un profondo e significativo cambiamento sociale, economico e culturale, a causa dell’incontro con il mondo Occidentale ed é lo scrittore Natsume Soseki uno dei più grandi narratori del periodo. É senza dubbio l’autore più analizzato, studiato e amato della letteratura moderna e fino al 2004 il suo volto era visibile e familiare a tutti perchè stampato sulle banconote da 1000 yen. Nei sui numerosi romanzi, saggi, scritti accademici ma anche fantasy, Soseki simbolizza la difficoltà così come l’attrazione del Giappone nei confronti della cosidetta Occidentalizzazione. Il sottile crinale che separa il Giappone-Giappone dal Giappone-Japan, il Giappone tradizionale da quello occidentalizzato, sta dunque nella penna di Natsume Soseki, nato a Tokyo nel 1867 e morto nel 1916. Il romanzo più geniale di Soseki è per me “Wagahai ha neko de aru” del 1905 (Io sono un gatto)…

Terzo Incontro: Murakami Haruki, il realismo magico alla conquista di un universo parallelo. Pare che Murakami Haruki sia riuscito nell’impresa di liberare la letteratura giapponese dalla “formidabile serietà” che caratterizza ad esempio scrittori del calibro di Mishima Yukio e Kawabata Yasunari. Lui ha aperto le porte alla diversità di altre voci. Dal suo primo racconto del 1979 “Kaze no uta o kike” (Ascolta la canzone del vento) in poi è riuscito a immettere la giusta quantità di ossigeno alla letteraura nipponica dando il via a una sorta di liberazione della penna per la maggior parte degli scrittori più giovani. Questa non è che una delle sue prodigiose caratteristiche, un’altra e non meno potente è l’essere riuscito a parlare e a farsi amare dai lettori di casa come da quelli del resto del mondo, dando origine alla Murakami mania, degna delle più celebri rockstars. Tanto amato e anche molto detestato dai critici più severi o da parte del pubblico che gli imputa di prendere idee e sogegti dagli autori che tanto ama, fra cui F. Scott Fitzgerald, J.D. Salinger e Raymond Chandler. Murakami Haruki a dispetto di tutto, continua prolifico come mai a scrivere, ascoltare il suo amato jazz e fare jogging ogni mattina.

Quarto Incontro: Onnade – mani femminili della scrittura – ancora oggi capaci di svelare il Giappone. La letteratura giapponese sta dando chiari segnali di mutamento. Il pubblico e gli addetti ai lavori sono sempre più interessati a dare spazio a voci diverse, appartenenti per lo più a (女手 onna-de che significa letteralmente “mani di donna”) giovani scrittrici, così come a donne mature e anziane, le quali stanno ricevendo grandi riconoscimenti sia a casa, che all’estero. Oltre alla già conosciuta Banana Yoshimoto, le donne della letteratura nipponica si chiamano Natsuo Kirino, Ogawa Yoko, Ogawa Ito, Kakuta Mitsuyo, Kawakami Hiromi, Kawakami Mieko e molte, moltissime altre. Nel 2016 ad esempio, la 36enne Murata Sayaka ha ottenuto un successo straordinario con la pubblicazione del romanzo “La ragazza del Convenience Store” che solo in Giappone ha venduto più di 600.000 copie, per poi essere presto tradotto in varie lingue, fra cui l’italiano. I romanzi delle scrittrici più varie per temi e stili stanno aumentando vertiginosamente in vendite e successo, facendo conoscere la narrativa più vicina alla sensibilità attuale del Giappone quotidiano. L’abilità del raccontare, iniziata dalle donne della corte imperiale di Kyoto più di mille anni fa, è finalmente rifiorita e scorre abbondante, al punto da essere diventata una corrente di inarrestabile di creatività.

Quinto Incontro: Le storie ambientate lontane dalle metropoli e dalle distopie post Fukushima, il legame importante e indissolubile del Giappone con la natura. Storie che hanno per protagonista il cibo, la relazione fra nonne e nipoti, amori finiti che danno il via ad un cambio di vita, matrimoni combinati per fuggire dalla mentalità conservatrice delle famiglie, l’amore LGBTQ e la sua difesa in un paesino di montagna, le difficoltà dell’adolescenza e le imprese impossibili per dare un senso al proprio isolamento. Autrici e autori che raccontano territori poco consueti, che tuttavia come sempre succede nella società giapponese degli ultimi 50 anni, anticipano le tendenze sociali dell’Occidente. Parleremo fra gli altri dei romanzi delle scrittrici Ogawa Ito e Kaho Nashiki, degli scrittori Abe Katsushige e Sakumoto Yosuke…

Bibliografia | suggerimenti di lettura:
Sei Shonagon “ Il libro del guanciale”; Murasaki Shikibu “Storia di Genji, il principe splendente” Natsume Soseki “Io sono un gatto” o “Il signorino” -Mishima Yukio “Colori proibiti” Murakami Haruki “Vento e Flipper”, “Kafka sulla spiaggia” Natsuo Kirino “Le quattro casalinghe di Tokyo”, Kakuta Mitsuyo “La cicala dell’ottavo giorno”, Murata Sayaka “La ragazza del convenience store” Ogawa Ito “La locanda degli amori diversi”, Kaho Nashiki “Un estate con la strega dell’Ovest”, Abe Katsushige “Nipponia Nippon”

Fabiola Palmeri

Giornalista e scrittrice, Fabiola Palmeri è nata in una cittadina svizzera all’alba di un nevoso primo gennaio. Stabilitasi ancora infante a Torino cresce nell’affascinante città del Nord Ovest italiano. Dopo la laurea in Filosofia si trasferisce a Tokyo dove lavora come conduttrice e giornalista per Radio Japan, Servizio Radiofonico Estero della NHK (Japan Radio Television). Dal Giappone invia notizie e servizi a quotidiani e riviste italiane, fra cui La Stampa, Cento Cose, Lei e Elle Italia. Rientra a Torino nel 2000, giusto in tempo per il cambio della moneta in Euro e per ritrovarsi straniera nel proprio paese di origine. Da allora scrive per il quotidiano La Repubblica, e da settembre 2020 per il “Fatto Quotidiano” nonché su riviste, in particolare di letteratura, cultura e società. Ha curato nel 2017 la mostra “Y Kimono Now” al Filatotio di Caraglio, collabora a testi per cataloghi e mostre. Conduce gruppi di lettura su autori contemporanei giapponesi al Mao e al Circolo dei Lettori di Torino, interviene in conferenze ed eventi. Il suo libro di fiabe tradizionali giapponesi –Mukashi-Banashi-, é pubblicato nel 2005 da Effatà con il titolo “ Fiabe del Sole più a Est”. A Ottobre 2019 esce il romanzo “Come un sushi fuor d’acqua” La Corte Editore.

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