EASY RIDER

Easy Rider / USA, 1969 / Durata [min] 94

Genere: Road movie

Regia: Dennis Hopper

Cast: Peter Fonda – Wyatt “Capitan America” / Dennis Hopper – Billy / Jack Nicholson – George Hanson / Antonio Mendoza – Jesus / Phil Spector – Connection / Luana Anders – Lisa / Toni Basil – Mary / Luke Askew – autostoppista sull’autostrada / Warren Finnerty – l’uomo del ranch / Sabrina Scharf – Sarah

Fascia età personaggigiovani adulti


Sinossi

Billy e Wyatt, due giovani motociclisti, vendono un quantitativo di droga per pagarsi un viaggio attraverso gli Stati Uniti, diretti al Carnevale di New Orleans. Lungo la strada, i due amici si imbattono in un autostoppista hippie, che li conduce nella sua comune nel deserto, dove vivono alcuni giovani che hanno rifiutato la vita in città. L’esperienza non li soddisfa, e Wyatt e Billy ripartono. Lungo la strada la gente si dimostra ostile nei loro confronti, i due vengono arrestati e si ritrovano in cella con un giovane avvocato, George Hanson. Insieme vengono rilasciati e ripartono, ma una notte vengono picchiati da un gruppo di violenti del luogo e George rimane ucciso. Al loro arrivo a New Orleans, Wyatt e Billy condividono un trip con due giovani prostitute nel cimitero, Ripreso il viaggio, i due vengono però uccisi dal passeggero di un pick up, simile agli uomini che li avevano aggrediti precedentemente.


Critica

Il film è stato uno degli iniziatori della New Hollywood, il cinema indipendente americano nato dalla crisi delle grandi case di produzione, rivolto specificamente ad un nuovo pubblico giovanile. Easy Rider è anche paradigma del road movie, nuovo genere che si diffonderà dagli anni ‘70. Il viaggio è alla base e da movimento all’intero racconto, le miglia percorse diventano ricchezza, come rappresentano i dollari nascosti in un tubo immerso nel serbatoio del chopper di Wyatt.

Il viaggio verso Est, nella direzione opposta a quella dei primi coloni, assume valore simbolico. I protagonisti si riappropriano del territorio americano, con un’etica opposta ai principi morali conservatori dominanti. Attraverso paesaggi mitici come la Monument Valley, Billy e Wyatt creano una nuova epica western.

Provenienti dalla liberale California, con abiti bizzarri, e liberi da ogni vincolo, i protagonisti si scontrano con il pregiudizio della profonda provincia americana, pregna di intolleranza verso ogni espressione culturale diversa dalla loro visione chiusa del mondo.

Easy Rider, prodotto tra gli anni Sessanta e i Settanta, diventa paradigma della controcultura. A partire dai nomi dei personaggi, sono innumerevoli i riferimenti all’immaginario giovanile. Wyatt è soprannominato Capitan America, come il supereroe del fumetto, mentre Billy riporta alla figura di Billy the Kid, simbolo western dell’insofferenza verso un potere adulto repressivo e violento.

Ruolo centrale nel film hanno anche le droghe, e l’idea che esse portino ad altri livelli di conoscenza, ne è un esempio l’inizio del viaggio di George, segnato dalla condivisione di uno spinello con i due protagonisti. Anche lo stile cinematografico esprime l’idea della visione alterata, allucinata, come elemento fondamentale dell’esperienza cognitiva.