IL TEMPO DELLE MELE

La boum / Francia, 1981 / Durata [min] 110

Genere: Commedia

Regia: Claude Pinoteau

Cast: Sophie Marceau – Vic Beretton / Claude Brasseur – François, il padre / Brigitte Fossey – Françoise, la madre / Denise Grey – Poupette / Jean-Michel Dupuis, Frédéric De Pasquale, Richard Bohringer, Jean-Pierre Castaldi, Dominique Lavanant, Sheila O’Connor

Fascia età personaggiadolescenza


Sinossi

Vic ha tredici anni, due genitori occupati soprattutto a coltivare le loro piccole avventure extraconiugali e una bisnonna simpatica chiamata Poupette, suonatrice d’arpa. La ragazzina vive una libertà quasi totale, garantita dal disinteresse dei genitori. Vic affronta i primi problemi e turbamenti: va in discoteca e alle feste delle amiche, frequenta qualche ragazzo, si innamora e si disillude. E trova un conforto soltanto nella comprensiva vecchietta. Quando i genitori si separano e il divorzio pare imminente, inaspettatamente ogni cosa si aggiusta, sotto la supervisione dell’indistruttibile bisnonna. La madre rinuncia a fuggire in Africa con il suo insegnante di tedesco, i genitori si riconciliano, un nuovo amore arriva a consolare Vic dalla sua delusione.


Critica

Tema centrale del film, come sottolinea il titolo italiano, è la sessualità, e precisamente il momento dell’improvvisa maturazione della ragazza. In originale, “la boum” è invece la festa tra amici, su cui è centrata la prima parte del film, con un evidente riferimento alla continua eccitazione e scoperta dell’adolescenza. Il testo della celebre canzone Reality. di Richard Sanderson. che accompagna le scene più importanti, sottolinea come i sogni siano la realtà quotidiana che vive Vic.

L’universo chiuso della ragazza è rappresentato dalle scene dedicate alla scelta dei look più adatti alle circostanze, come nella sequenza che presenta Vic attraverso una serie di modelli e stili diversi. Una certa attenzione è anche dedicata agli atteggiamenti dei giovani, descritti secondo un carattere di insistita normalità, alla festa non ci sono droga e sigarette, ma patatine e Coca Cola, e balli composti. Anche i luoghi frequentati, dal cinema al fast food, sono quelli di una cultura giovanile che segue i valori borghesi, senza alcuna trasgressione. Diventa quindi emblematico il periodo in cui il film è realizzato, i primi anni Ottanta, momento in cui il valore della normalità è tornato nel mondo dei giovani, dopo anni di contestazioni. La rappresentazione del mondo giovanile non prevede azioni estreme, la scuola parigina è simile a una tranquilla scuola di provincia.

Un aspetto approfondito è la relazione di Vic con la famiglia. La profonda affinità tra la ragazza e la sua arzilla bisnonna va a sostituire l’indifferenza dei genitori, eterni adolescenti impegnati con le loro crisi, che li porteranno sull’orlo del divorzio. Il loro disinteresse esaspera la naturale diffidenza verso la loro possibile ingerenza nella vita di un’adolescente. Diventa esemplare il cartello di senso vietato apposto sulla porta della camera di Vic. In questo contesto, la figura dell’anziana donna rappresenta invece la serenità di giudizio e la fonte di consigli e rassicurazione che il personaggio non riceve dai genitori.