LE AVVENTURE DI HUCK FINN

The Adventures of Huckleberry Finn / USA, 1960 / Durata [min] 105

Genere: Avventura

Regia: Michael Curtiz

Cast: Eddie Hodges – Huck / Archie Moore – Jim / Tony Randall – il re / Patty McCormack – Joanna Wilkes / Neville Brand – il padre di Huck / Buster Keaton – il domatore di leoni

Fascia età personaggipre adolescenza


Sinossi

Il piccolo Huckleberry Finn vive con un’anziana zia e alla governante, in un paese sulle rive del Mississippi, ma sogna di viaggiare sul grande fiume fino al Golfo del Messico. Dopo aver messo fuori combattimento il padre alcolizzato e crudele, e fingendosi morto, Huck fugge accompagnato dallo schiavo della zia, Jim. Durante il viaggio si imbattono in due furfanti senza scrupoli, che convincono Huck a presentarsi con loro nella casa di un defunto fingendosi i parenti. Decisi a separarsi dai due malviventi, Huck e Jim vengono raccolti durante un naufragio dal capitano di un battello. Si trovano poi di nuovo tra le grinfie dei malviventi, che vogliono denunciare Jim come schiavo fuggiasco, ma alla fine i due compagni riescono a trovare la desiderata libertà.


Critica

Tratto dal classico di Mark Twain, il film è un perfetto esempio di racconto di formazione. Sin dalla scena iniziale, il personaggio vuole crescere per sfuggire alle regole del mondo adulto. La casa della zia è una sorta di prigione, dove Huck vive stretto tra la parente acida e la governante, che lo costringe a vestirsi in modo elegante e gli proibisce di fumare la pipa. Anche la figura del padre, alcolista violento simile a uno spettro, pesa sul ragazzo, e la sua catapecchia sembra un luogo infernale. Il Mississippi è molto vicino, e rappresenta il corso di una nuova vita piena di speranze, lontana dai maltrattamenti del padre. Allontanarsi dal genitore significa percorrere la strada verso la crescita personale, il cui obiettivo finale è New Orleans, città metafora delle diversità del mondo.

Il compagno del protagonista è un uomo adulto, forte e coraggioso, alla ricerca della libertà civile. Lo schiavo di colore Jim diventa per Huck un fratello e un padre al tempo stesso. La coppia diventa un esempio emblematico di quell’amicizia virile vissuta nella natura, lontano dalla civiltà. luogo narrativo fondamentale nella letteratura e nel cinema americano.

L’ideale di vita di Huck si realizza: vive all’aria aperta come gli uccelli, a contatto con l’ambiente, seguendo i ritmi del sole e perennemente in viaggio. Ma soprattutto lontano dalla civiltà degli uomini, dalle loro regole e meschinità. Esemplare è il rifiuto finale alla proposta di adozione da parte dello sceriffo, e la scelta di tenersi lontano dagli imbroglioni, che vorrebbero crescerlo, a modo loro. Huck preferisce la metaforica lezione per condurre il battello: imparare a conoscere le insidie del fiume è come saper riconoscere e superare le difficoltà quotidiane. Ogni esperienza dunque insegna a Huck qualcosa sull’indipendenza individuale, il valore che il ragazzo persegue. Per questa ragione, però, ci deve essere provvisorietà, come nel lavoro da cameriere o da saltimbanco. Anche il finale aperto è da vedere in questo senso, con il viaggio di Huck, che continua in solitaria, stimolato dal fischio del battello.