NEMICI D’INFANZIA

Nemici d’infanzia / Italia, 1995 / Durata [min] 106

Genere: Drammatico

Regia: Luigi Magni

Cast: Paolo Murano – Paolo / Giorgia Tartaglia – Luciana / Nicola Russo – Marco / Renato Carpentieri – Corsini / Luigi Diberti – il padre di Paolo / Elodie Treccani – Marisa / Elena Berera – Irma / Gregorio Gandolfo – il padre di Luciana

Fascia età personaggipre adolescenza


Sinossi

Roma, primavera del 1944. Gli americani stanno bombardando Anzio e sono pronti a sbarcare. Paolo è un ragazzo di dodici anni che ha appena perso la madre. Abita in un bel palazzo di un quartiere borghese ed è innamorato di Luciana, una coetanea figlia di una donna tedesca e di un gerarca fascista. Il fratello più grande, Marco, si è arruolato volontario nella X Mas ed è tornato a casa in licenza. Paolo è invece attratto dalla Resistenza e frequenta una banda di ragazzetti che di notte imperversa per il quartiere facendo piccoli dispetti a chi sta dalla parte dei tedeschi e dei loro collaboratori. Ben visto da tutti gli inquilini, Paolo approfondisce la conoscenza con il misterioso signor Corsini, che abita in una baracca sul tetto del palazzo. Tra i due nasce un’amicizia, che diventerà impossibile quando Corsini, che Paolo scopre essere un partigiano, uccide il padre di Luciana, determinando in tal modo la partenza della ragazzina per la Germania.


Critica

Il film affronta uno dei periodi più controversi della storia italiana del Novecento, attraverso una serie di relazioni. Prima di tutto l’amore tra Paolo, di famiglia borghese, e Luciana, figlia di un gerarca fascista e di una tedesca. Sin dall’inizio, sfera politica e personale in intrecciano: le telefonate a vuoto tra i due giovani danno adito a sospetti, rafforzati dal coinvolgimento diretto di alcuni elementi delle famiglie nella situazione politica.

È il caso del padre di Luciana, un pezzo grosso della polizia fascista e noto torturatore di dissidenti e partigiani, ma anche di Marco, il fratello del protagonista. Arruolatosi volontario in un battaglione della X Mas, il giovane, appena diciottenne, corteggia la coetanea Marisa, a servizio da tempo nella sua famiglia, il cui padre è stato deportato in Germania. Attraverso questi amori intensi, ma contrastati dalle ragioni della politica, il film costruisce uno spaccato della società italiana del tempo, lacerata dalla guerra civile.
Anche la struttura narrativa riflette la complessità della storia, ruota intorno ad un unico luogo, il palazzo abitato da persone con storie e idee diverse: una coppia che ha perso il figlio in guerra e per dimenticare si dedica alla musica, una giovane con il marito al fronte, che con la sua sensualità provoca continuamente il giovane protagonista.

La stessa famiglia di Paolo, segnata dalla morte della madre, prevista e quindi non troppo sofferta, anzi quasi liberatoria, diventa la metafora dello sbandamento della società italiana dopo la caduta del fascismo. Il padre, che non ha più alcun controllo sui figli, rappresenta un certo atteggiamento verso Mussolini, dapprima entusiasta e poi pronto a diventare antifascista. L’uomo vede i due giovani schierati su posizioni opposte: l’impulsivo Marco segue la Repubblica di Salò, mentre il colto e romantico Paolo sostiene la Resistenza, diviso tra ragioni del cuore e della politica, inconciliabili dopo l’uccisione del padre di Luciana da parte dell’amico partigiano.

Attraverso il personaggio di Corsini, ex volontario della Guerra di Spagna, che Paolo approfondisce la sua conoscenza politica, basata sul confronto tra la condizione borghese, la sua, e quella operaia, di Corsini. Ma anche attraverso questa coscienza politica il protagonista arriva a perdere del tutto quel sentimento di spensieratezza che aveva prima.