SPIDER MAN

Spider Man / USA, 2002 / Durata [min] 121

Genere: Azione

Regia: Sam Raimi

Cast: Tobey Maguire – Peter Parker/Spider Man / Willem Dafoe – Norman Osborn/Goblin / Kirsten Dunst – Mary Jane Watson / James Franco – Harry Osborn / Cliff Robertson – Ben Parker / Randy Poffo – McGraw / Rosemary Harris – zia May / J.K. Simmons – J. Jonah Jameson / Joe Manganiello – Flash Thompson / Jack Betts – Henry Balkan

Fascia età personaggiadolescenza


Sinossi

Il liceale Peter Parker è segretamente innamorato di Mary Jane, la tipica ragazza della casa accanto che va a scuola con lui. Durante una visita scolastica a un laboratorio scientifico, Peter viene morso da un ragno geneticamente alterato. Gli effetti della contaminazione si rivelano sin dall’inizio vantaggiosi: il gracile Peter diventa fisicamente prestante, impara a difendersi a scuola e attira l’attenzione di Mary Jane. Ma soprattutto produce delle ragnatele che gli consentono di volare. Nello stesso tempo, durante un esperimento, Norman Osborn, un ricco e famoso scienziato padre dell’amico Harry, si trasforma in una pericolosa creatura volante, il Goblin. Costretto a intervenire la prima volta per vendicare l’assassinio dello zio, Spider Man diventa l’eroe mascherato che agisce in difesa degli abitanti di New York. Saranno l’azione contro i malviventi e il confronto col cinismo dei mass media ad anticipare lo scontro finale con Goblin.


Critica

Tratto dal celebre fumetto della Marvel Comics del 1962, Spider Man annuncia sin dalla sequenza iniziale dei titoli la fedeltà al testo originale. Come nella striscia scritta da Stan Lee e disegnata da Steve Ditko, il protagonista è un giovane alle prese con la crescita fisica e etica. Non a caso la frase pronunciata dallo zio in punto di morte (“Dai grandi poteri derivano sempre grandi responsabilità”) viene ripetuta lungo tutto il corso del film ed è utilizzata come slogan per la promozione. La trasformazione dello studente timido e impacciato nel supereroe coraggioso e moralmente integro rappresenta così, anche se a partire da un evento irrealistico tipico del racconto fantastico, la costruzione progressiva di una personalità limpida e solida.

Peter, presentato dall’inizio come un emarginato, di umile estrazione sociale, si muove all’interno di un universo scolastico stereotipizzato dal cinema americano, regolato dalla legge del più forte. Proprio in questo contesto il protagonista vede emergere le sue doti eccezionali.

La passione di Peter per la scienza, assente nei suoi compagni, fa del giovane un individuo eccezionale, e per questo riceve l’ammirazione di Norman Osborn, padre deluso del suo amico Harry, e potenziale genitore del ragazzo, che ha perso i genitori. Quando Osborn diventa Goblin, tenta di portare Peter dalla sua parte e di fargli usare la sua rabbia distruttiva, provocata dall’ingratitudine e dalla concorrenza del mondo adulto. Peter subisce il fascino dell’affermato uomo di scienza, ma riesce a contrapporsi agli inviti del suo alter ego malvagio, modello negativo della figura paterna.

Il personaggio di Goblin, mostruoso prodotto della recente militarizzazione della società americana, consente riferimenti ad una realtà basata sulla religione della tecnologia, che porta all’emarginazione dei lavoratori più anziani, come lo zio di Peter, e alla riduzione di regole e tutele, come nel caso dell’impiego di Mary Jane.

Centrale nel film è anche la presenza dei mass media. A causa della sua diffidenza nei loro confronti, le imprese di Spider Man rischiano di essere manipolate da un grande giornale cittadino. Il giovane quindi intuisce il valore strategico di una gestione diretta delle immagini che documentano le sue azioni.

Davvero significativa, in relazione ai valori contemporanei della fama e del successo, è anche la scelta da parte di Peter di non rivelare la sua vera identità all’amata sul finire della storia. Si tratta del prezzo da pagare: il giovane sacrifica il suo amore per Mary Jane alla scelta dell’impegno civile.