WILL HUNTING – GENIO RIBELLE

Good Will Hunting / USA, 1997 / Durata [min] 126

Genere: Drammatico

Regia: Gus Van Sant

Cast: Matt Damon – Will Hunting / Robin Williams – Sean McGuire / Ben Affleck – Chuckie / Minnie Driver – Skylar / Stellan Skargard – Lambeau / Casey Affleck – Morgan / Cole Hauser – Billy / John Mighton – Tom / Rachel Majowski – Krystyn / Colleen McCauley – Cathy

Fascia età personaggigiovani adulti


Sinossi

Will Hunting è un ragazzo dei quartieri poveri di Boston. Amico di un gruppo di teppistelli, guadagna qualcosa facendo le pulizie nel dipartimento di matematica del famoso Massachusetts Institute of Technology. Un giorno, di nascosto, Will risolve un complesso problema, guadagnandosi l’attenzione del prof. Lambeau, che garantisce per lui davanti al giudice che lo ha condannato per alcuni piccoli reati. Lambeau ottiene la sua libertà in cambio della disponibilità di Will a incontrare uno psicanalista: il suo obiettivo è convincere il ragazzo a lavorare per alcune società. Dopo essersi fatto beffa di diversi medici, il ragazzo incontra infine Sean McGuire, amico di Lambeau. Fra i due nasce un rapporto dapprima molto teso, poi di grande comprensione. Intanto i due amici litigano per lui, che alla fine decide di rinunciare alle proposte più allettanti per raggiungere l’amata Skylar, trasferitasi in California per specializzarsi in medicina.


Critica

Nel film emerge immediatamente il motivo della marginalità del personaggio di Will. Nato in un quartiere nella zona sud di Boston, vive in uno squallido appartamento di periferia e ha un passato di abusi da parte del padre e del patrigno durante l’infanzia, che hanno condizionato i suoi sentimenti. Anche le sue amicizie si trovano nello stesso contesto periferico. L’evidente povertà economica costringe Will a lavorare come uomo delle pulizie, ma lui è diverso dal proletario medio che è abituato a frequentare, come dimostra soprattutto durante i monologhi che si concede in pubblico. Ci sono quindi palesi differenze tra i personaggi, il protagonista si distingue come appassionato di lettura e ricorda ogni cosa che legge, oltre a risolvere senza difficoltà complessi problemi matematici. Si distacca dai giovani del suo ambiente ma anche dalle classi più agiate.

A causa della sua diversità Will diventa oggetto della contesa tra gli adulti, una sorta di catalizzatore che fa emergere il rapporto tra giovinezza e vita adulta, come nel caso di Lambeau, che da giovane promessa della matematica è diventato un insegnante, a segnare quasi una promessa non mantenuta fino in fondo. Lo psicanalista Sean McGuire è a metà tra le due condizioni, nato nello stesso quartiere di Will. La sua funzione diventa per Will quella di un educatore, non cura il disagio causato dal suo passato, ma lo aiuta ad arrivare alla liberazione di cui chiunque ha diritto. Il viaggio finale di Will, ispirato dall’amore, diventa simbolo della possibilità di scrivere la propria vita in prima persona. Al di là delle capacità intellettuali, Will è un genio perchè rinuncia a privilegi straordinari per non farsi intrappolare dal sistema. Come altri personaggi, quali Skylar e McGuire, Will sceglie il percorso meno facile.

Il film contiene altre storie e racconti, sembra che ogni personaggio nasconda la sua intima verità nella forma di brevi narrazioni, per mezzo delle quali riescono a stabilire una profonda comunicazione con gli altri. Nel momento in cui Skylar si apre del tutto con Will, diventa vulnerabile e viene rifiutata dal suo fidanzato. Per i personaggi sembra quindi non esserci spazio per la diretta rivelazione di sè.