CARRIE LO SGUARDO DI SATANA

Carrie, Usa 1976 / Durata [min] 98 

Genere: Drammatico, Horror

Regia: Brian De Palma 

Cast: Sissy Spacek (Carrie White), Piper Laurie (Margaret White), Amy Irving (Sue Snell), William Katt (Tommy Ross), John Travolta (Billy Nolan), Nancy Allen (Chris Hargenson), Betty Buckley (la professoressa Collins) 

Fascia età personaggiadolescenza


Sinossi

L’adolescente Carrie ha le sue prime mestruazioni mentre, al liceo, sta facendo la doccia dopo l’ora di ginnastica. Sconvolta dall’accaduto, la ragazza è crudelmente sbeffeggiata dalle compagne. Inutile cercare conforto nella madre, vittima di un torbido fanatismo religioso e di vere e proprie fobie sessuali. A rendere ancora più difficile la realtà di Carrie sono i poteri telecinetici di cui è dotata. Un possibile avvio alla normalità è rappresentato dall’annuale festa di ballo della scuola. Nonostante la dura opposizione materna, la ragazza decide di parteciparvi. Una votazione truccata la elegge “reginetta” della serata,  ma quando sul palco si appresta a essere premiata, dall’alto le viene gettato addosso un secchio di sangue animale. Carrie si vendica di tutto e di tutti, scatena i suoi poteri, dà fuoco all’intero edificio e provoca una strage. Giunta a casa, la madre l’abbraccia, la invita a espiare le sue colpe e poi l’accoltella. Prima di morire, Carrie usa ancora una volta i suoi poteri per uccidere a sua volta la madre.



 


Critica

Tratto da un romanzo di Stephen King, strutturato, a differenza del film, come una sorta di puzzle di articoli e referti vari a ricostruzione di un immaginario fatto di cronaca, Carrie  è ormai un classico del cinema horror e fantastico degli anni Settanta. Postosi sulla scia del successo de L’esorcista, si allontana da questo per il fatto che la sua eroina, a differenza di quella del film precedente,  ha il pieno controllo dei propri straordinari poteri. Ciò che però non è in grado di controllare è la realtà del mondo che la circonda. A partire dalla figura della madre, ossessionata dall’idea del peccato e della sessualità, che la costringe a vivere in una cupa atmosfera di fanatismo religioso,  sottoponendola a punitive espiazioni per purgarle l’anima dal male, di cui il sangue sarebbe segno inconfondibile.  Oppressa da una tale figura, Carrie non può che vivere un rapporto di emarginazione rispetto alle sue compagne. Di non secondaria importanza è poi il ruolo che il mondo della scuola assume nel film, una realtà anch’essa ossessiva e claustrofobia, fatta di risentimenti, scherzi, imposizioni e vendette. Un universo sadico dove anche lo studio e l’educazione fisica si trasformano in atti di punizione e repressione. Di notevole interesse è poi la figura dell’insegnante Collins che si erge a paladina di Carrie e cerca di difenderla dalle cattiverie delle compagne. Ma per far ciò si trasforma in “giustiziera” e punisce con eccessiva durezza le allieve colpevoli di aver deriso la protagonista, finendo così col suscitare in loro un esplicito desiderio di vendetta contro la stessa Carrie.