IL CIMITERO DEL SOLE

Taiyō no hakaba, Giappone 1960 / Durata [min] 87

Genere: Drammatico

Regia: Nagisa Ōshima

Cast: Kayoko Honō (Hanako), Masahiko Tsugawa (Shin), Junzaburō Ban (il padre di Hanako), Fumio Watanabe (Yosehei), Eitarō Ozawa (Dōran’ya, l’agitatore), Tanie Kitabayashi (Chika), Isao Sasaki (il nuovo membro della banda), Yūsuke Kawazu (Yasu), Katamari Fujiwara (Batasuke, il rigattiere), Kei Sato (il dottore)

Fascia età personaggigiovani adulti


Sinossi

Kamagasaki, quartiere sottoproletario di Ōsaka. La giovane Hanako si guadagna da vivere organizzando un traffico di sangue clandestino che coinvolge sottosalariati e disoccupati. Il capo della banda di Hanako è Shin, che presto diventa l’amante della ragazza. Al gruppo si unisce anche Dōran’ya, un agitatore politico d’estrema destra. L’uomo riesce a mettere i due giovani l’uno contro l’altro. Hanako cerca di allearsi con un’altra banda. Ne segue uno scontro mortale, nel corso del quale perdono tragicamente la vita lo stesso Shin e Takeshi, il nuovo compagno della ragazza. Doran’ya incita la folla di disperati a dare fuoco all’intero quartiere. Neanche la casa del padre di Hanako è risparmiata. Rimasta sola la ragazza stringe amicizia con un vecchio medico e riprende indisturbata i suoi traffici criminali. 


Critica

Il cimitero del sole, seguito de Racconti crudeli di gioventù, mette in scena la disperazione del Giappone del dopoguerra, di cui Kamagasaki (lo slum di Ōsaka in cui la storia si ambienta) è un’evidente metafora. In un mondo in cui i vecchi valori sono crollati e nessuno sembra in grado di offrirne di nuovi, Hanako e gli altri giovani del film scelgono la stessa via di violenza e sopraffazione che fu quella dei loro padri e del Giappone negli anni che portarono alla seconda guerra mondiale e, in particolare, all’imperialistica invasione degli altri paesi asiatici. Assolutamente privo di speranza e segnato da un forte nichilismo, il film rappresenta – con toni in cui realismo ed espressionismo si mescolano fra loro – una realtà corrotta e degradata, dominata da miseria, aggressività, scontri all’ultimo sangue fra diverse bande giovanili, morti che non suscitano che indifferenza.  

Le responsabilità prime di tutto ciò, in un mondo segnato irrimediabilmente dall’inevitabile miseria e povertà, ricadono principalmente sugli adulti e sul negativo esempio che questi forniscono ai giovani. Solo elemento positivo del film è, per certi versi, la forza e la volontà della giovane Hanako che pur non sottraendosi affatto alla corruzione e alla  violenza che la circonda – la sua vita è fatta di continui reati – riesce comunque a sopravvivere in un mondo che sembra essere lì apposta per distruggerla. Molto attento alle dinamiche di gruppo che regolano i rapporti all’interno dei diversi nuclei rappresentati, Il cimitero del sole è considerato un film manifesto di certe inquietudini giovanili che, incapaci di trovare uno sbocco politico e sociale in forme valide di  contestazione e ribellione, finiscono col degenerare nella violenza e l’illegalità.