AU HASARD BALTHAZAR



Francia 1966 / Durata (min) 95 

Genere: Drammatico

Regia: Robert Bresson

Cast: Anne Wiazemsky (Marie), François Lafarge (Gérard), Philippe Assélin (il padre di Marie), Nathalie Joyaut (la madre di Marie), Walter Green (Jacques), J.-C. Guilbert (Arnold), Pierre Klossowski (il mercante di grano)

Fascia età personaggiinfanzia , adolescenza 


Sinossi

Durante la loro infanzia, Maria e Jacques trascorrono le vacanze insieme con un asinello, Balthazar, che diventa il loro insostituibile compagno di giochi. Alcuni anni più tardi, Maria affida l’animale a una panetteria, dove è usato per trasportare il pane da Gérard, un giovane teppista che lo maltratta. Maria e Jacques si vedono ancora ma fra loro non ci sono più i sentimenti di un tempo. La ragazza si lega invece a Gérard che, tuttavia, in più di una circostanza la umilia davanti ai suoi amici. Intanto il padre di Maria è ingiustamente accusato di peculato e Balthazar passa da un padrone all’altro. Dopo essersi lasciata sedurre da un viscido mercante di grano, Maria si decide ad accettare l’improvvisa richiesta di matrimonio di Jacques. Quando, tuttavia, si reca da Gérard per rompere il loro legame viene violentata da questi e dai suoi amici. Disperata fugge definitivamente e suo padre muore. Gérard ruba l’asino al suo nuovo padrone e lo utilizza per contrabbandare merci. Durante un’imboscata l’animale è colpito a morte.


Critica

Film cupo, pessimista e senza speranza, Au Hasard Balthazar è una delle opere più importanti di Bresson. Pur mantenendo l’essenzialità e la rarefazione tipica del cinema del regista, il film si dipana narrativamente attraverso un sovrapporsi di intrecci legati fra loro dalla presenza dell’asino Balthazar che, in qualche modo, rappresenta l’insieme dei personaggi e la loro comune e infelice situazione. Una situazione in cui ogni valore cristiano è ormai scomparso, i sacrifici non hanno più senso e le buone azioni non portano a niente se non al contrario di ciò per cui erano nate. Il male regna sovrano. E così anche il sentimento d’amore che Marie sembra provare per Gérard non produrrà, alla fine, che la violenza sessuale di cui la ragazza sarà vittima. Come già il titolo indica, è centrale nel film il ruolo dell’animale Balthazar, l’unico essere vivente (oltre a Jacques, ma senza il problema del conflitto fra i due padri), con cui, negli anni dell’infanzia Marie vive dei momenti di felicità. Il destino dell’asino corre parallelo a quello della ragazza: entrambi trascorrono un’infanzia felice, tentano una fuga durante l’adolescenza, vengono martirizzati da Gérard, patiscono la fame, cambiano amanti o padroni, vengono violentati o uccisi. La comunanza fra i due esseri è tale e a tal punto avvertita da Marie che, nella scena in cui la ragazza accarezza l’asino, è trasmessa allo spettatore una sensazione ambigua che confina con l’erotismo. Del resto non sono pochi i momenti del film carichi di un’esplicita sessualità.