The Kid, Usa 1921 / Durata (min) 68
Genere: Comico, Drammatico
Regia: Charlie Chaplin
Cast: Ch. Chaplin (il vagabondo), Jackie Coogan (il monello), Edna Purviance (la madre), Carl Miller (il pittore), Tom Wilson (il poliziotto)
Fascia età personaggi: infanzia
Sinossi
Lasciata dal fidanzato e priva di qualsiasi aiuto, una donna è costretta ad abbandonare per strada il figlio appena nato. Per una serie di coincidenze questi finisce fra le mani di un vagabondo. Dapprima l’uomo cerca a sua volta di abbandonarlo poi, invece, decide di tenerlo con sé. Cinque anni più tardi i due vivono come padre e figlio in una misera soffitta. Gli stenti che devono sopportare sono ampiamente compensati dall’affetto che li lega l’un l’altro. Un giorno il monello si ammala. Il medico venuto a visitarlo denuncia alle autorità le condizioni di vita dei due. Gli uomini dell’assistenza sociale vengono per prelevare il monello, ma il vagabondo riesce a impedirglielo. Nel frattempo la madre, che è divenuta ricca e mai ha dimenticato il suo bambino, promette un lauta ricompensa a chi lo ritroverà. Un uomo, per incassare il denaro, sottrae il monello al vagabondo e lo consegna alla polizia. Riavutolo con sé, la donna invita il vagabondo a unirsi a loro e formare così un’insolita famiglia.
Critica
Il monello è probabilmente il film più noto fra quelli dedicati alla rappresentazione dell’infanzia nell’ambito del cinema muto. La storia del rapporto fra il vagabondo/”Charlot” e il trovatello è una vera e propria icona dell’immaginario cinematografico del secolo passato. Al centro del film c’è l’affetto reciproco che si instaura fra un adulto e un bambino i quali si ritrovano, malgrado le intenzioni iniziali dell’uomo, a costituire una famiglia. L’adozione diventa così il mezzo attraverso cui si afferma una relazione che diventa a tutti gli effetti il rapporto fra un padre e un figlio, indipendentemente dalla presenza o assenza di reali legami di sangue. Il nemico peggiore contro cui “padre” e “figlio” si ritrovano a combattere sono le istituzioni, incapaci di leggere la realtà di cui si devono occupare anche in termini di “affetto”. Importante anche la rappresentazione della periferia della città, dove ci si confronta ogni giorno con piccole e grandi violenze di cui si è sia responsabili sia vittime. Il film non trascura poi il tema del senso di colpa e del dolore materno, così come del peso che ha nella formazione di un individuo l’appartenenza a un gruppo sociale piuttosto che a un altro.