L’ARGENT

 



 

L’argent, Francia/Svizzera 1983/ Durata (min) 84′

Genere: Drammatico

Regia: Robert Bresson

Cast: Christian Patey (Yvon Targe), Vincent Risterucci (Lucien), Caroline Lang (Elise), Sylvie Van den Elsen (la piccola donna), Béatrice Tabourin (la fotografa), Didier Baussy (il fotografo), Marc Ernest Fourneau (Norbert), Bruno Lapeyre (Martial), Jeanne Aptekman (Yvette), André Cler (il padre di Norbert), Claude Cler (la madre di Norbert), Michel Briguet (Padre della piccola donna);

Fascia età personaggi:   giovani adulti


Sinossi

INorbert e Martial, due ragazzi di buona famiglia, pagano una cornice con una banconota da cinquecento franchi falsa. Il negoziante, accortosene, si libera del denaro pagando una fattura all’ignaro Yvon. Il malcapitato utilizza a sua volta la banconota in un bar, dove viene accusato di frode e perciò in seguito processato. Per questo episodio perde il lavoro. Compie allora una rapina, viene arrestato e condannato a tre anni di carcere. Durante questo periodo, la figlioletta muore e la moglie lo lascia. Tormentato dai compagni, viene messo in cella di isolamento dove tenta il suicidio. Uscito dal carcere uccide due persone per soldi. In un ufficio postale segue una donna che ha ritirato la pensione, questa ha pietà di lui e lo accoglie a casa sua. Ma una notte Yvon impugna l’ascia e massacra tutta la famiglia per prenderne il denaro. Rifugiatosi in un bar decide di costituirsi alla polizia.


Critica

Una banconota falsa passa di mano in mano. C’è chi la usa per comprare una cornice, chi per pagare il gasolio a un tecnico, chi per prendersi da bere. Come un virus contagia irrimediabilmente chiunque la tocchi anche per un solo istante, come una malattia epidemica ma senza antidoto si propaga a macchia d’olio, contaminando ogni singolo possessore. Così Bresson in L’argent vede la società contemporanea: un sistema sociale basato esclusivamente su un principio economico che condiziona le relazioni interpersonali, i valori di riferimento, qualsiasi atteggiamento umano. Gli uomini, come organismi senza anticorpi, entrano in contatto con il virus denaro e ne sono infettati all’istante, ogni loro azione, da lì in avanti, sarà “influenzata” dal potere del denaro, il loro comportamento, per questo motivo, febbricitante. Le prime a cedere al fascino del capitale sono le istituzioni. Quella giudiziaria e carceraria innanzi tutto e, in modo altrettanto significativo, la famiglia. Qui ogni relazione è basata su rapporti di tipo economico. Ma, proprio come una malattia, la dimensione economica coinvolge altri aspetti della vita familiare, a partire dall’ambito più propriamente educativo-valoriale fino a quello comunicativo. Per Norbert i genitori non possono essere punti di riferimento sia perché rifiutano il suo contatto, sia perché qualsiasi tentativo comunicativo è ostruito da barriere che separano i diversi personaggi: barriere fisiche e barriere metaforiche. Solo comprendendo la frustrante e assoluta difficoltà di comunicazione di Norbert con i suoi genitori, si può capire perché egli cerchi la possibilità di esprimersi nella trasgressione alle regole. Se esiste una dimensione salvifica in questa società, essa può essere trovata nell’altruismo cristiano della piccola donna e nell’innocente spensieratezza della figlia di Yvon. Uniche figure che non mirano alla conquista del denaro, quindi immuni dal suo contagio, esse tuttavia non possono far parte di questo contesto fittizio e malato e debbono inevitabilmente essere sacrificate. Nel sacrificio esse diventano però elementi di riscatto per Yvon, in quanto rappresentano gli estremi del percorso di sprofondamento e salvazione dell’uomo. Al capo di questo percorso c’è, infatti, la morte della piccola figlia che causa nel padre l’abbandono definitivo di qualsiasi coscienza etica e il suo avviarsi in un itinerario di perdizione; alla sua estremità c’è il massacro della famiglia della donna che paradossalmente mette il “finalmente” colpevole Yvon nella condizione di riscattarsi. Possibilità che egli sembra cogliere quando, ritrovata la lucidità, decide di costituirsi alla forza pubblica.