BLACK STALLION

 



 

The Black Stallion, Usa 1979/ Durata (min) 118′

Genere: Avventura

Regia: Carroll Ballard

Cast: Kelly Reno (Alec Ramsey), Mickey Rooney (Henry Dailey), Hoyt Aston (Mr. Ramsey), John Burton (il primo fantino), John Buchanan (il secondo fantino), Ole Cass (il cavallo Black), Frank Cousins (il capo africano), Teri Garr (la signora Ramsey), Michael Higgins (Neville), Don Hudson (Taurog), John Karlson (l’archeologo), Doghmi Larbi (l’arabo), Ed Mcnamara (Jake), Clarence Muse (Snoe), Fausto Tozzi (il capitano del Rescue), Leopoldo Trieste (il sacerdote), Kristen Vicard (Becky);

Fascia età personaggi:   preadolescenza


Sinossi

Il dodicenne Alec sta facendo un viaggio in nave con il padre. All’interno dell’imbarcazione è tenuto sotto stretta sorveglianza un cavallo nero, non ancora domato. Accortosi della sua presenza, Alec fa di tutto per fare amicizia con lo stallone a cui dà il nome Black. Quando un incendio fa affondare la nave, egli è l’unico che si salva, attaccandosi al dorso dell’animale. Naufrago su un’isola deserta, Alec ha poco alla volta la possibilità di avvicinarsi e di addestrare il selvaggio Black. Così, quando un gruppo di pescatori lo ritrova sull’isola, il ragazzino chiede di portare in salvo anche il suo nuovo amico. Ma nel giardino della nuova casa, in mezzo alla civiltà, Black non è più lo stesso e anche Alec si sente a disagio. Un giorno però incontra Henry, un vecchio fantino, e con lui decide di far partecipare alle corse il fedele e ormai addestrato destriero. Dopo un massacrante allenamento, arriva finalmente il giorno della gara. Black sarà il primo a tagliare il traguardo.  


Critica

Il racconto dell’amicizia tra Alec e Black comincia e finisce nel paesaggio incontaminato ed esotico di un’isola deserta. È su una spiaggia bellissima che il ragazzo e l’animale diventano amici, imparando piano piano a conoscersi e a capirsi; è sulla stessa spiaggia che il racconto termina, subito dopo la loro vittoria nel concorso ippico, mostrandoci di nuovo le loro suggestive cavalcate sul bagnasciuga, illuminate dalla luce del tramonto. È nella frattura tra due prospettive (una immersa nella natura, l’altra che recupera l’elemento naturale solo come sogno o ricordo) che risiede il motivo generante del film, ovvero quell’elogio della formazione e del valore dell’esempio che accomuna il ragazzino con il cavallo Black. All’inizio della pellicola, Alec è come un puledro ancora allo stato brado, non parla quasi mai, è poco considerato dal padre. In più, dopo il naufragio, si ritrova solo, costretto ad arrangiarsi pescando con un piccolo coltellino o facendo il fuoco solo con i ramoscelli. È come un piccolo indigeno. E pertanto l’addestramento del cavallo diventa una specie di anticipazione dell’addestramento alla vita che il ragazzo subirà una volta tornato a casa.