Italia 1979/ Durata (min) 82′
Genere: Drammatico
Regia: Valerio Zurlini
Cast: Marcello Mastroianni (Enrico), Jacques Perrin (Lorenzo), Sylvie (la nonna), Salvo Randone (Salocchi), Valeria Ciangottini (Enzina), Serena Vergano (la suora);
Fascia età personaggi: infanzia, adolescenza
Sinossi
Firenze, 1945. La morte di Lorenzo costringe il fratello Enrico, di otto anni più grande, a rimettere in discussione la propria esistenza e a ripercorrere, con la memoria, le tappe che hanno segnato il difficile e complesso rapporto tra loro. Mancata la madre durante il parto del secondogenito, i due fratelli vengono immediatamente separati, il primo affidato alla nonna, il secondo a una ricca famiglia borghese. Le loro vite prendono direzioni completamente diverse, anche e soprattutto dal punto di vista sociale: Lorenzo può frequentare ambienti altolocati, al contrario di Enrico che vive in povertà. Diventato adulto, Lorenzo inizia ad avere aspri conflitti con il padre adottivo, ormai caduto in rovina, e inevitabilmente va a cercare conforto nella famiglia che non ha mai avuto. I rapporti tra i due fratelli sono tesi, visto che Enrico prova rancore verso colui che ritiene responsabile della morte della madre, ma basta poco affinché essi si dipanino. Il lutto per la morte della nonna li avvicina, così come la crisi del matrimonio di Lorenzo. Quando infine il fratello minore si ammala a morte, Enrico decide di rimanergli accanto fino alla fine.
Critica
Enrico è un bambino di otto anni quando deve affrontare la morte della madre, causata da complicanze avute nel corso del parto di Lorenzo. Enrico si rende ben conto che d’ora in avanti non avrà più una mamma e, inevitabilmente, addossa tutte le responsabilità al fratellino Lorenzo, reo ai suoi occhi di omicidio. Molti anni dopo, Enrico si ritrova al capezzale di un parente: questa volta è proprio il fratello minore a essere sul punto di morte e il suo sguardo non è più carico d’odio, ma, al contrario, pieno di amore. È tra queste due estremità che si muove il racconto, tra due punti tanto distanti da toccarsi, in un cambiamento di comportamento di Enrico così radicale da risultare, paradossalmente, quanto mai necessario. Le vite dei due fratelli, infatti, prendono sin dall’inizio direzioni opposte. Quando, più grandi, si incontrano, essi appaiono due persone completamente diverse. Tuttavia è proprio la lontananza e la loro apparente diversità a rendere il percorso di avvicinamento tra i due fratelli significativo e inevitabile. Al di là di qualsiasi formazione, infatti, esiste un nucleo d’identità, per così dire, genetica o addirittura ancestrale, che tiene legati, come con uno spago, i membri di una stessa famiglia. Se è difficile nella quotidianità rilevare tale analogia, essa appare più che mai lampante di fronte ai momenti critici della vita. La difficoltà di comunicazione che contraddistingue Enrico e Lorenzo diventa silenzio di intesa quando entrambi si rendono conto di provare gli stessi sentimenti. Sia da bambino che da adolescente Lorenzo non riesce a inserirsi nell’alta borghesia, non tanto per un naturale desiderio di ribellione verso i suoi genitori quanto piuttosto per un sentimento di classe che pare innato. Lorenzo preferisce Enrico che, seppur diverso in tutto e per tutto da lui, almeno riesce a colmare il vuoto lasciato dalla morte prematura della madre. Una perdita che, se all’inizio sembrava aver ferito soprattutto Enrico, alla fine del film si rivela aver certamente colpito di più Lorenzo, che, a differenza del più grande, non ha avuto modo nemmeno di vederla per qualche istante.