IO E ZIO BUCK

 



Uncle Buck, USA 1989/ Durata (min) 90′

Genere: Comico

Regia: John Hughes

Cast: John Candy (Buck Russell), Jean Luisa Kelly (Tia Russell), Gaby Hoffmann (Maizy Russell), Macaulay Culkin (Miles Russell), Amy Madigan (Chanice Kobolowski), Elaine Bromka (Cindy Russell), Garrett M. Brown (Bob Russell), Laurie Metcalf (Marcie Dalhgrenfrost), Jay Underwood (Bug), Brian Tarantina (E. Roger Coswell), Mike Starr (Il clown), Suzanne Shepherd (Msr. Hogarth);

Fascia età personaggiinfanzia, adolescenza


Sinossi

Cindy e Bob Russell vivono a Chicago insieme ai tre figli: Maizy di sei anni, Miles di otto, Tia di sedici. Quando il padre  di Cindy ha un attacco di cuore, la famiglia è costretta a separarsi: i genitori partono alla volta della casa dei nonni a Cincinnati, mentre i tre ragazzi vengono lasciati alle cure del bizzarro zio Buck. Grasso, sporco, volgare, sciatto, infantile, Buck sembra in apparenza la persona meno adatta a prendersi cura dei tre ragazzi. Eppure, se tra i fornelli e gli elettrodomestici è un vero e proprio disastro, al contatto con i tre ragazzi lo zio dà prova di tutte le sue capacità di dialogo ed entra poco alla volta nelle loro simpatie. Anche Tia, la ragazza più problematica della famiglia, è costretta a ricredersi sul valore di Buck. Così, per sdebitarsi, Tia aiuta Buck a mettere la testa a posto e lo convince a sposarsi con la sua fidanzata Chanice.


Critica

Io e zio Buck, attraverso l’ottica della commedia e dell’umorismo che nasce dall’accostamento degli opposti, riflette sull’assenza delle figure genitoriali nella famiglia media americana e sugli steccati generazionali che non permettono agli adulti di capire e comunicare con gli adolescenti e con i bambini. I Russell dall’esterno appaiono una famiglia da invidiare, appena si varca la soglia della loro casa, tuttavia, i problemi appaiono macroscopici e le assenze inconfutabili. Nessun dialogo tra madre e figlia è possibile, tutt’al più si possono allargare quei fossati che rendono improbabile qualsivoglia relazione intergenerazionale. Quando arriva il confusionario e inaffidabile zio Buck, tutto porta a credere che i dissidi si esaspereranno, che la famiglia si spaccherà definitivamente e che Tia si rinchiuderà ancor di più nel proprio rancoroso isolamento. In realtà è proprio il lato infantile di Buck a rompere gli argini di difesa innalzati dalla ragazza contro gli adulti e a convincerla che quelle dello zio, per quanto poco ortodosse, sono le uniche attenzioni veramente spontanee e altruiste che riceve. Il personaggio comico dello zio si sostituisce letteralmente ai genitori per impartire ai ragazzi una tipica formazione di stampo familiare: protezione dei figli dai pericoli della realtà esterna, cura della loro salute, controllo dell’efficienza del sistema scolastico, affermazione e accettazione delle gerarchie familiari.