Tonari no Totoro, Giappone 1988 / Durata (min) 86
Genere: Animazione
Regia: Hayao Miyazaki
Fascia età personaggi: infanzia, pre adolescenza
Sinossi
In un’epoca non determinata in modo specifico, ma a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta, le sorelline Satsuki (11 anni) e Mei (4 anni) si trasferiscono col padre, Tatsuo, in una casa di campagna, per poter essere tutti vicini alla madre, Yasuko, ricoverata in un sanatorio della zona. Come dice loro il piccolo Kenta, un bambino del vicinato, la casa in cui hanno appena traslocato è abitata da fantasmi. Le due sorelle, in effetti, fanno subito la conoscenza dei susuwatari, minuscoli esserini di fuliggine che la leggenda vuole siano solo visibili ai bambini. Mentre Satsuki è a scuola e Tatsuo al lavoro, Mei incontra, nella cavità del tronco di un enorme e secolare albero di canfora, Totoro, un gigantesco animale peloso, che dorme di giorno e vive di notte. Per nulla impaurita, Mei ne fa subito un suo amico. A sua volta anche Satsuki, quando lo vede alla fermata dell’autobus, gli offre il suo ombrello, per consentirgli di ripararsi dalla pioggia. Totoro ricambierà il favore ricevuto, aiutando Satsuki a ritrovare Mei, che si era perduta nel bosco cercando di raggiungere da sola l’ospedale della madre.
Critica
Satsuki e Mei sono due sorelle che si trovano a fronteggiare una situazione drammatica, quella della malattia della madre, che si traduce nella paura per la sua possibile morte. Nonostante il suo tono leggero, Il mio vicino Totoro è di frequente segnato da rinvii ai motivi del lutto e della perdita. L’unico modo che le due bambine hanno per reagire a questa difficile realtà è trovare rifugio nel mondo dell’immaginazione, crearsi degli amici “più grandi di loro” (l’enorme Totoro), che sappiano proteggerli e aiutarli quando necessario, sostituendo così l’assenza della madre. Continuamente sospeso fra realtà e immaginazione, mondo ordinario e fatti straordinari, forze della natura e fantasmi del proprio inconscio il film stesso fa propria quella dimensione dell’infanzia in cui questi due aspetti si confondono fra loro divenendo, nella sostanza, un’unica cosa. Totoro non è solo un animale, ma anche una creatura straordinaria, qualcuno che rappresenta un ‘altro’ rispetto al mondo conosciuto da Mei e Satsuki: eppure le due bambine, contrariamente a quel che farebbero molti adulti, non hanno paura quando lo incontrano e subito gli mostrano un sentimento di solidarietà e amicizia, che sarà presto ricambiato. Come accade in tutta l’opera di Miyazaki, convinto ecologista, anche in Il mio vicino Totoro l’ambiente naturale gioca un ruolo di primaria importanza.