IL MIO CANE SKIP

 



My Dog Skip, USA 1999/ Durata (min) 95′

Genere: Commedia

Regia:  Jay Russel

Cast: : Frankie Muniz (Willie Morris), Diane Lane (Ellen Morris), Luke Wilson (Dink Jenkins), Kevin Bacon (Jack Morris), Bradley Coryell (Big boy Wilkinson), Daylan Honeycutt (Henjie Henick), Cody Linley (Spit Mcgee), Caitlin Wachs (Rivers Applewhite), Peter Crombie (Junior Smalls)

Fascia età personaggiinfanzia


Sinossi

Mississippi, 1941. Willie è un bambino solo e timido di circa otto anni. Ignorato dai coetanei, ha un solo grande amico: Dink Jenkins, giovane atleta di baseball. Anche Dink, tuttavia, come molti altri ventenni americani, si appresta ad andare a combattere in Europa. Così quando parte, Ellen, la madre di Willie, decide di regalare un cane al figlio per tenergli compagnia. Skip si rivela molto più che un compagno di giochi: grazie alla sua travolgente energia, dà a Willie il coraggio per affacciarsi al mondo, per far la conoscenza di un gruppo di ragazzi e per avvicinarsi alla bella Rivers. Non tutto però procede per il meglio: Dink, tornato dal fronte, si chiude in casa perché si vergogna di se stesso (in trincea si è guadagnato la fama di codardo); due contrabbandieri, dopo essere stati scoperti, lo minacciano di violenze nel caso racconti di averli visti; infine lo stesso Willie, in uno scatto d’ira, picchia Skip facendolo scappare. Immediatamente pentitosi del gesto, il ragazzo va alla ricerca del suo fedele amico, ma viene catturato dai due delinquenti. Sarà Dink a uscire dal suo torpore e a scoprire il nascondiglio dei malviventi, costringendoli alla fuga. 


Critica

Il film si apre con la voce di Willie adulto che racconta quanta importanza abbia nella vita il ruolo della memoria, soprattutto la memoria del cuore, e quanto sia stata bella la sua infanzia nonostante fosse stato un ragazzo piccolo e gracile. Skip è il catalizzatore di mille esperienze, sentimenti, paure, ricordi vissuti in un periodo intenso della vita quale è l’infanzia. Non è semplicemente un eroe cinematografico, un co-protagonista, ma piuttosto un testimone che grazie alla sua presenza permette da una parte a Willie di superare le proprie paure e guadagnare fiducia in sé stesso, dall’altra di interiorizzare questa consapevolezza, in modo da portarla con sé anche nel resto della vita. Nella vita di Willie bambino, Skip assume il classico ruolo del migliore amico, del compagno di giochi, del fratello, di chi offre la propria amicizia senza chiedere nulla in cambio. Nondimeno, Skip è anche il veicolo attraverso il quale il protagonista si affaccia al mondo, in un percorso di crescita che non sarà di ordine fisico, ma sicuramente intellettuale e morale. Più che nella sfera delle relazioni tra pari o di quelle di tipo sentimentale, dove l’apporto di Skip è abbastanza scontato, l’azione del cane si fa più interessante nel confronto-scontro che Willie ha con il padre. Reduce della prima guerra mondiale, privo di una gamba, burbero e scorbutico tanto da non volere tra i piedi un animale, il padre non riesce a incarnare il modello di comportamento che dovrebbe rappresentare per il figlio. Si percepisce così in modo abbastanza chiaro quanto il disagio di Willie e la sua timidezza siano dovuti all’assenza di una carismatica figura paterna di riferimento. Skip, invece di sostituirvisi, si fa tramite di un dialogo intergenerazionale che poco alla volta si farà sempre più profondo e che raggiungerà il suo apice nella passeggiata nel bosco. Qui Willie conoscerà il significato della morte e riuscirà a comprendere tutte le difficoltà e le sofferenze patite dal padre in guerra e per la perdita di un arto.