Y TU MAMA’ TAMBIEN – ANCHE TUA MADRE

 


Y tu mamà tambìen, Messico 2001/ Durata (min) 105′

Genere: Drammatico, Commedia Drammatica

Regia: Alfonso Cuarón

Cast: Maribel Verdú (Louisa Cortés), Gael García Bernal (Julio Zapata), Diego Luna (Tenoch Iturbide), Marta Aura (Enriqueta ‘Queta’ Allende), Diana Bracho (Silvia Allende de Iturbide), Emilio Echevarría (Miguel Iturbide), Griselle Audirac (Nicole Bazaine), Verónica Langer (María Eugenia Calles de Huerta), Arturo Ríos (Esteban Morelos), Ana López Mercado (Ana Morelos);

Fascia età personaggi: adolescenza


Sinossi

Città del Messico. I diciassettenni Julio e Tenoch, durante una festa estiva, per far colpo su una bella ragazza venticinquenne, la invitano a visitare una spiaggia incantevole chiamata “Boca del Cielo”. La ragazza è Louisa, la moglie spagnola di un cugino di Tenoch. Dopo qualche giorno Louisa, in crisi con il marito, telefona ai ragazzi e accetta di accompagnarli in vacanza, senza sapere che la spiaggia descritta da Julio e Tenoch non esiste ed era solo una loro invenzione. Per i tre protagonisti, il viaggio verso la “Boca del Cielo” diventa l’occasione per rivelare i propri segreti, per intrecciare relazioni sessuali, per scoprire un Messico incontaminato. Arrivati a una spiaggia che assomiglia a quella descritta dai ragazzi, i tre si dividono: Louisa rimane lì qualche giorno, mentre i due adolescenti tornano indietro. L’anno seguente Julio e Tenoch si incontrano per caso in città. Non si sono più visti da quell’estate. Parlano del più e del meno poi uno dice all’altro che Louisa è morta di cancro.


Critica

C’è un filo sottile e invisibile che lega vita e morte, espressione passionale della sessualità e malattia, un filo che la pellicola evidenzia attraverso la storia di Julio, Tenoch e Louisa. Già dalle prime sequenze, seppur indirettamente, la sfera del sesso e della morte sono messe a confronto. L’arrivo di Louisa nella loro vita restituisce slancio alla speranza di esprimere la sessualità repressa, per di più con una ragazza straniera, più grande di loro, che dimostra una vitalità senza uguali. I due amici, nondimeno, sono all’oscuro di ciò che si nasconde dietro quell’apparente fresca gioia di vivere, quel desiderio di trasgredire e di vendicare gli adulteri del marito: Louisa sta vivendo gli ultimi giorni della sua vita e cerca di trascorrerli nel modo più spontaneo e allegro possibile. Pur senza saperlo Julio e Tenoch stanno accompagnando la loro amica in un luogo, Boca del Cielo, che indica simbolicamente e concretamente il confine tra vita terrena e aldilà, tra la terra e il cielo. Alla voce narrante che commenta gli eventi per buona parte del film è affidato il compito di svelare questo sottile filo che unisce la morte di Louisa all’espressione della vita di Tenoch e Julio. La stessa amicizia tra Julio e Tenoch, basata su segreti, tradimenti, silenzi, è più fragile di quanto si possa immaginare e la loro complicità non abbastanza grande da reggere gli urti dei singoli egoismi. Il viaggio dei tre personaggi, oltre a essere un itinerario di morte per Louisa e di svelamento di segreti per Julio e Tenoch, è la cartina di tornasole della superficialità adolescenziale, fatta di leggerezza, spensieratezza e felice trasgressione in superficie, ma anche di insicurezze, ipocrisie e avventatezze in profondità. L’adolescenza, così come viene descritta nel film, è l’espressione di un’utopica ricerca di libertà destinata però a fallire appena si scontra con la realtà. Il film si allontana così dal modello dei road movie formativi, quelli che assegnano al viaggio e all’esperienza concreta il compito di far crescere i personaggi. Julio e Tenoch tornano a casa senza sapere nulla di più di loro stessi.