ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

[LOVERS FILM FESTIVAL 2024] ANOTHER COUNTRY | Tradire chi, tradire cosa

Titolo italiano: La scelta

Regia: Marek Kanievska

Anno: 1984

Produzione: Regno Unito

una recensione a cura di Elena Pacca
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Quarant’anni e non sentirli. Il fascino tutto inglese dell’istituto scolastico elitario e altolocato di Eton è intatto. Le schermaglie tra i giovanissimi Colin Firth/Tommy Judd e Rupert Everett/Guy Bennett (la cui storia è ispirata a quella della spia Guy Burgess, uno dei cosiddetti “Cinque di Cambridge”) accendono la rigidità di un ambiente ultraconformista nei primi anni ’30 del secolo scorso. Cultura, omosessualità, bullismo, politica, passione, regole e punizioni e un’epoca a metà tra una guerra finita e una ancora da venire. L’espediente dell’intervista in cui Guy Bennett ormai anziano e residente a Mosca si concede in un’intervista ad una giornalista americana, riandando al passato, alla sua giovinezza e alle scelte che cambieranno per sempre il corso della sua vita, apre e chiude il film. Spia sovietica al soldo del KGB, maturò in quegli anni di college il sentimento di ferventi discussioni intellettuali. La provenienza teatrale – il film deriva da una pièce di Julian Mitchell in cartellone a Londra e in cui i due protagonisti si cimentarono – che all’epoca venne considerata preponderante, in realtà non inficia l’impianto stilistico del film che mantiene un suo dinamismo all’interno di un microcosmo che è un ambiente severo, rigoroso, chiuso ed estremamente classista. Un paese ostile, che condanna e condannerà ancora per molti anni come un reato penalmente perseguibile l’omosessualità non è il luogo più propizio per stare. Si consuma così un “tradimento” che è solo una scelta diversa, un trovare altrove uno spazio in cui essere. Intense e appropriate le interpretazioni di tutto il cast, in uno dei primi film ad affrontare la tematica omosessuale e, pur non avendo – non era questo l’intento – la forza dirompente e dissacratoria di una pellicola come If di Lindsay Anderson, mette in evidenza un sistema di omertà, violenza e sopraffazione dei più deboli o dei diversi che si sono consumati e spesso ancora si consumano entro comunità scolastiche chiiuse e intoccabii a dispetto del buon nome e del mantenimento dello stesso, costi quel che costi.

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